La partecipazione:
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Il terzo capitolo è dedicato ad una rilettura della "dispensa sull'ambiente di lavoro". Un riferimento indispensabile per chiunque voglia occuparsi di partecipazione.
I modelli di partecipazione si sono sviluppati, da un lato come aspirazione delle classi lavoratrici a conquistare la propria emancipazione in conflitto con i modelli sociali e produttivi dominanti; dall'altro come acquisizione progressiva della consapevolezza di come questa rappresenti anche un bisogno organizzativo, in grado di aumentare l'efficacia dei modelli organizzativi adottati nelle aziende e nelle società moderne.
La soggettività dei lavoratori nella valutazione dei rischi.
Articolo di Paolo Gentile, su ambiente & sicurezza sul lavoro, ottobre 2016.
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LA SOGGETTIVITA' DEI LAVORATORI NELLA VALUTAZIONE DEI RISCHI
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Prima edizione del 18 maggio 2017 realizzata per Azienda Ospedaliera Umberto I di Roma
Nel 1969 la FIOM e nel 1971 la FLM (Federazione unitaria dei metalmeccanici) pubblicano la famosa dispensa "AMBIENTE DI LAVORO”, di Ivar Oddone e Gastone Marri, dove si propone una metodologia semplice basata sulla conoscenza dei 4 gruppi di fattori di rischio presenti nell’ambiente di lavoro, che permetta ai lavoratori di raccogliere ed esprimere le proprie percezioni sul loro ambiente di lavoro, operando una diagnosi che gli consenta di intervenire e confrontarsi con il datore di lavoro e con gli “esperti” eventualmente chiamati ad effettuare la valutazione del rischio ambientale: partecipare alla valutazione e alla proposta di soluzioni ai problemi ambientali.
L’ impostazione adottata presuppone che i lavoratori siano parte del processo di valutazione e vengano messi in condizioni di esprimere le proprie percezioni sull’ambiente di lavoro, proprio attraverso questa percezione sarà possibile operare una diagnosi preliminare. E’ dal confronto tra la “fabbrica” e l’ “accademia” che deve nascere la valutazione dei fattori di rischio presenti nell’ambiente di lavoro. Il passo successivo consiste nel mettere in condizioni il lavoratore di intervenire nella ricerca di soluzioni ai problemi ambientali, individuati anche attraverso la sua percezione, e riprogettare il proprio lavoro.