Questa sezione, è aperta ai contributi dei lettori e degli iscritti alla comunità virtuale del Servizio Nazionale Studi e documentazione sull'ambiente di lavoro.
lavoro e diritti 10 marzo 2021
Conversazione Con Marco Immordino, Coordinatore Salute E Sicurezza Della Filcams Cgil Di Roma E Del Lazio
by Alessandro Mauriello
Pubblicato su www.tempi-moderni.net
lavoro e diritti 23 novembre 2020
Conversazione Con Paolo Gentile, Sociologo Del Lavoro Dell’organizzazione su
Lavoro, Digitale E Formazione
by Alessandro Mauriello
Pubblicato su www.tempi-moderni.net
Sostiene Gianni Alioti
GESTIRE I "PERICOLI GRAVI E IMMINENTI" CON WHATSAPP
dI Daniele Verdesca
Uno degli elementi di maggiore rilevanza in #cantiere per quel che riguarda la #sicurezza dei #lavoratori è sicuramente il continuo presentarsi di quelli che il TUSL definisce “pericoli gravi e imminenti”, ossia rischi d’incidente non più potenziali ma di immediata concretizzazione.
In casi d’emergenza come la caduta di un #ponteggio o il franaggio di un fronte di #scavo, oltre che il mancato rispetto degli #standard tecnici... di sicurezza da parte di imprese, subappaltatori o lavoratori autonomi, si rivelano determinanti le caratteristiche d’immediatezza di WhatsApp
Fotografando la fonte del rischio, evidenziando con gli strumenti di modifica foto l’elemento di pericolo e inviando il tutto ai cellulari del “gruppo di cantiere”, in tempo reale è possibile:
1. INFORMARE imprese e lavoratori su qual è il punto di rischio/pericolo;
2. Ordinare la SOSPENSIONE LAVORI e l’allontanamento di imprese e lavoratori
3. Dare PRESCRIZIONI operative per la messa in sicurezza del luogo/elemento
4. Indicare le TEMPISTICHE di ripristino delle condizioni di sicurezza
5. Aggiungere nuove foto che diano prova del RIPRISTINO delle condizioni di sicurezza nei tempi indicati da parte delle imprese responsabili.
In casi come questo, se il #committente (o il responsabile dei lavori) è stato inserito nel “Gruppo cantiere”, l’invio dei predetti messaggi non fa altro che informarlo tempestivamente della situazione occorsa in cantiere, come anche – su richiesta del coordinatore o del direttore dei lavori – dare il proprio assenso agli interventi necessari al ripristino delle condizioni di sicurezza dei lavori.
In ogni caso, i messaggi scambiati, le prescrizioni indicate e gli interventi realizzati, comunque “tracciati” su WhatsApp, rimango come prova inoppugnabile del lavoro di “alta sorveglianza” svolto dal #coordinatore nel cantiere.
#sicurezza #cantieri
CONSEGNARE IL PSC ALLE IMPRESE AFFIDATARIE ED ESECUTRICI CON WHATSAPP
dI Daniele Verdesca
Prima dell’inizio di un #cantiere, il ruolo del #Coordinatore per la #Sicurezza per la fase di Esecuzione (#CSE) si esplicita in modo sia formale che sostanziale attraverso la consegna del Piano di Sicurezza e Coordinamento (#PSC) alle imprese affidatarie e, in generale, alle imprese esecutrici e ai lavoratori autonomi.
Il PSC sarà poi la “bussola” per la gestione della sicurezza per tutta la durata del cantiere; non a caso, i Piani Operativi di Sicurezza (#POS) delle imprese sono definiti dal TUSL come elementi di pianificazione della prevenzione “complementari e di dettaglio del PSC”.
Dal punto di vista prettamente operativo, ciò comporta tre passaggi formali, fondamentali per il CSE:
1. Avere DATA CERTA della consegna del PSC alle imprese esecutrici;
2. Dare indicazione delle PRESCRIZIONI DI COORDINAMENTO in modo semplice e operativo;
3. Ricevere dalle imprese le indicazioni “COMPLEMENTARI E DI DETTAGLIO del PSC per quel che riguarda la loro lavorazione.
Anche in questo caso WhatsApp, con le sue funzioni ordinarie che vengono utilizzate quotidianamente, può dare concreta risposta alle tre esigenze specifiche prima elencate, sempre gratuitamente, senza utilizzare costose #App di complesso apprendimento, in tempo reale.
Alla prima esigenza, ossia quella della data certa della consegna del PSC alle #imprese esecutrici, da piena risposta la creazione del “Gruppo di Cantiere”, con i #cellulari dei titolari delle imprese e dei lavoratori autonomi che interverranno nelle lavorazioni, in cui caricare il PSC come documento (generalmente un #PDF).
Una volta caricato il file sul #gruppo, si chiede ai #membri dello stesso di dare conferma della presa in carico del PSC, con la funzione “RISPONDI AL MESSAGGIO”. Il titolare dell’impresa, evidenziando il #file e utilizzando la funzione della “citazione”, non fa altro che creare un nuovo messaggio di risposta, ma incorporando il messaggio originale iniziale del file caricato.
In questo modo la risposta dell’impresa esecutrice sarà chiaramente formalizzata con “#datacerta” e farà esplicitamente riferimento alla presa in carico del PSC, ossia della sua consegna formale.
Analogamente, sempre con la suddetta funzione “Rispondi al messaggio”, sarà possibile per l’impresa esecutrice appartenente al “Gruppo di Cantiere”, inviare una nuova risposta al CSE, con indicati i capitoli del POS in cui sono state definite le prescrizioni di prevenzione “complementari e di dettaglio” al PSC.
Un ulteriore vantaggio di aver depositato il PSC come file all’interno del “Gruppo di Cantiere” è che non sarà necessario ripetere l’operazione con i nuovi soggetti che si andranno nel tempo ad inserire nel processo lavorativo e, quindi, nel gruppo di WhatsApp dedicato.
Per i nuovi soggetti, infatti, dopo l’inserimento nel gruppo, sarà sufficiente un messaggio che li informi della presenza del PSC nei #documenti caricati e della richiesta di una “Rispondi al messaggio” per formalizzare la presa in carico del #piano.
Non va dimenticato che per citare qualcuno in particolare dei membri del “Gruppo Cantiere”, ossia far capire che il messaggio è diretto esclusivamente a lui, è sufficiente digitare #@ e scegliere il nome della persona/impresa a cui si sta facendo riferimento (viene presentato l’elenco in automatico da WhatsApp).
La persona/impresa riceverà una #notifica sul suo cellulare che l’avvertirà di essere stata menzionata nel gruppo.
Quest’ultima fase di continuo ampliamento dei soggetti partecipanti nel gruppo di WhatsApp è fondamentale ricordare che il PSC da consegnare non è necessariamente quello #originale dell’inizio di cantiere, ma quello più recente, aggiornato con le modifiche in corso d’opera intervenute durante lo svolgimento dei #lavori in cantiere.
Ciò significa che comunque, nel gruppo, ci sarà di fatto un #registro dell’evoluzione delle versioni aggiornate del PSC e delle proposte di modifica delle imprese.
Anche in questo caso, soprattutto per i nuovi ingressi in cantiere, è un valore aggiunto non da poco avere a disposizione uno #storico di quanto accaduto nel processo costruttivo e delle successive prescrizioni operative che il CSE ha individuato nel tempo e che le imprese esecutrici hanno poi di volta in volta effettivamente realizzato.
GESTIRE I "PERICOLI GRAVI E IMMINENTI" CON WHATSAPP |
Uno degli elementi di maggiore rilevanza in #cantiere per quel che riguarda la #sicurezza dei #lavoratori è sicuramente il continuo presentarsi di quelli che il TUSL definisce “pericoli gravi e imminenti”, ossia rischi d’incidente non più potenziali ma di immediata concretizzazione.
In casi d’emergenza come la caduta di un #ponteggio o
il franaggio di un fronte di #scavo,
oltre che il mancato rispetto degli #standard
tecnici di sicurezza da parte di imprese, subappaltatori o lavoratori autonomi, si rivelano determinanti le caratteristiche d’immediatezza di
Whatsapp. |
Sostiene Fernando Cecchini
Sostiene Cinzia Frascheri
Solidarietà Di Gino Rubini
Stiamo vivendo un'epoca di rottura o , usando un termine diffuso, di disrupting dei diritti costituzionali in nome di un
pragmatismo ottuso che pone l'efficienza, gli interessi e il comando dell'impresa come unico valore di riferimento per l'agire quotidiano.Tutto il mondo circostante deve essere al servizio e
piegarsi alle esigenze dell'impresa.
Un nuovo dogmatismo autoritario è alla base di questa ideologia che sta avvelenando le relazioni tra lavoratori e impresa: tutto ciò che fa bene all'impresa
coincide con il bene comune.
La notizia:
Amianto, prorogato al 31 Dicembre 2016 il termine per le domande. Di Paolo Piva
La scadenza riguarda la deroga al regime previdenziale previsto per le attività con esposizione all'amianto come previsto dalla legge di stabilità 2015
E' stato spostato al 31 dicembre 2016 il termine per la presentazione delle domande di riconoscimento dei benefici per esposizione all'amianto previsti dall'art. 1, comma 115, della legge n. 190/2014. Lo comunica l'Inps, tra l'altro, nella Circolare 45/2016.
La scadenza riguarda la deroga al regime previdenziale per le attività con esposizione all'amianto introdotta dalla legge di stabilità dello scorso anno. La norma, in particolare, ha previsto a favore dei lavoratori iscritti all'assicurazione generale obbligatoria e assicurati per il rischio malattie professionali all'Inail, la possibilità di presentare domanda all'INPS per il riconoscimento della maggiorazione contributiva del periodo d'esposizione all'amianto in attività lavorativa, secondo il regime (più favorevole) previsto prima dell'entrata in vigore del decreto legge 269/2003 che ha riformato i benefici connessi all'esposizione ad amianto. Questa norma si traduce, pertanto, nell'applicazione del coefficiente 1,5 (contro l'1,25 previsto dalla legislazione sopravvenuta) al periodo contributivo di esposizione all'amianto, da far valere sia ai fini del diritto sia della misura della pensione.
Destinatari dell'agevolazione sono gli assicurati iscritti all’assicurazione generale obbligatoria, gestita dall’ INPS, e all’assicurazione obbligatoria contro le malattie professionali, gestita dall’ INAIL, dipendenti di aziende che hanno collocato tutti i propri lavoratori in mobilità per cessazione dell’attività lavorativa, i quali hanno ottenuto in via giudiziale l’accertamento dell’avvenuta esposizione all’amianto per un periodo superiore a dieci anni e in quantità superiore ai limiti di legge e che, avendo presentato domanda successivamente al 2 ottobre 2003, hanno ottenuto il riconoscimento del beneficio consistente nella moltiplicazione del periodo di esposizione all’amianto per il coefficiente di 1,25 ai soli fini della determinazione dell’ importo del trattamento pensionistico.
Questi lavoratori potranno, pertanto, presentare domanda all’INPS entro il 31 dicembre 2016 per il riconoscimento della maggiorazione secondo il regime vigente al tempo in cui l’esposizione si è realizzata ai sensi del richiamato articolo 13, comma 8, della legge n. 257 del 1992 che, come noto, prevede che il periodo di esposizione all’amianto sia moltiplicato per il coefficiente di 1,5 sia ai fini della maturazione del diritto di accesso alla prestazione pensionistica sia ai fini della determinazione dell’importo della medesima.
Si ricorda che non possono partecipare al beneficio gli iscritti a fondi sostitutivi esclusivi ed esonerativi dell'AGO e i lavoratori non soggetti all'assicurazione Inail (circolare n. 8/2015).
La richiesta:
AMIANTO: FARINA (CISL), AUMENTANO VITTIME, SERVONO PIU' RISORSE PER FONDO
Roma, 3 mar. (AdnKronos) - Aumentano i decessi provocati dall'amianto e la CISL sollecita più risorse e investimenti per il Fondo Vittime dell'Amianto. "Occorrono maggiori risorse e investimenti da destinare al Fondo, visto che, secondo le stime dell'Inail, tra il 2015 e il 2016 sono 4.100 i cittadini che saranno indennizzati dal Fondo Vittime dell'Amianto ai quali si aggiungeranno altre 1.000 persone per il 2017". A rilanciare il quadro è il Segretario Confederale Cisl Giuseppe Farina, responsabile del Dipartimento Ambiente, Salute e Sicurezza.
"Sono numeri ancora impressionanti che meritano maggiore attenzione e impegno da parte della politica e del Governo, soprattutto per aumentare e dare continuità agli investimenti per la ricerca di cure e di efficaci terapie" afferma Farina. "A questi numeri si aggiungeranno (avverte il sindacalista) le oltre 15.000 vittime professionali e i loro superstiti".
"Dall'1 gennaio 2015 nella legga finanziaria, il Governo ha aperto, anche su richiesta della Cisl, l'accesso alle prestazioni del Fondo Vittime dell'Amianto anche alle vittime civili, cioè ai cittadini (spiega Farina) indirettamente colpiti dalla contaminazione dell'amianto, ricordiamo che il Fondo, istituito con la legge finanziaria del 2007, fino al 2014 ha erogato prestazioni economiche solo alle vittime professionali, ai lavoratori cioè che già ricevevano un'indennità dell'Inail".
"Attualmente le vittime sono in aumento, mentre le risorse del Fondo sono sempre le stesse, conseguentemente (sottolinea Farina) va previsto il loro adeguamento per dare una dimensione dignitosa all'indennizzo da erogare. Resta urgente la messa in opera del Piano Nazionale Amianto per la rilevazione e la bonifica della sua presenza ancora diffusamente tracciabile su tutto il territorio nazionale".
"Ieri, nel corso della prima riunione del nuovo Comitato di amministrazione del Fondo Vittime dell'Amianto (ricorda) è stato eletto Presidente del Comitato, Giuseppe D'Ercole, rappresentate della Cisl, a cui la Confederazione assicurerà il pieno sostegno per l'importante incarico".
Il Comitato è composto dai rappresentati dei sindacati Cgil, Cisl, Uil e Ugl , dalle associazioni delle vittime Afeva-Associazione Familiari e Vittime dell'Amianto di Casale Monferrato e Aiea-Associazione Italiana Esposti Amianto, dai rappresentati delle imprese di Confindustria, Confcommercio, Confapi e Confitarma, da 4 dirigenti dell'Inail e da un rappresentante del Ministero del Lavoro e uno del Ministero dell'Economia.